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Non solo prove scritte, orale, crediti, invalsi e alternanza scuola-lavoro. La delega alla legge 107 con cui il Miur ha iniziato a modificare la maturità porta con sé anche altre importanti novità. ammissione maturità media voti sufficienza condottaA cambiare, infatti, saranno anche le modalità di ammissione all'Esame di Stato. Per potersi sedere al banco e sostenere la maturità occorrerà la sufficienza in tutte le materie, compresa la condotta: sarà tollerata un'insufficienza (il ministro ha parlato di "un 5"), ma comporterà l'abbassamento del credito accumulato nel triennio.

Un incentivo più che sufficiente per impegnarsi a studiare e tentare di raggiungere il 6 in ogni materia.

Nella media scolastica anche il voto di condotta

Il voto di condotta vale per l'ammissione, anche qui serve la sufficienza. Anzi, di più: su questo punto è tolleranza zero, se si va sotto il 6 si viene bocciati. Se non si sono combinati disastri dal punto di vista disciplinare durante l'ultimo anno scolastico, tuttavia, difficile pensare che la maggior parte degli studenti scenda sotto l'otto. Il provvedimento è stato pensato come forte segnale contro il bullismo e cyberbullismo, stando alle parole dello stesso ministro Fedeli in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera ai decreti.

Confermate le prove Invalsi fuori dalla maturità

Le prove Invalsi vengono confermate come requisito per accedere all'Esame di Stato ma, tenendo fede allo schema iniziale del decreto, non rientreranno nel voto finale di maturità. Vogliono, infatti, essere uno strumento di valutazione per gli studenti e le famiglie del percorso di crescita individuale. Per questo l'esito delle prove verrà allegato al curriculum dei ragazzi, assieme agli altri documenti relativi all'esame.

Le novità a partire dal 2019

Ma la vera novità dell'ultimo passaggio dei decreti sulla 'Buona Scuola' in Consiglio dei Ministri è la data di entrata in vigore della nuova maturità. Non si partirà più nel 2018 (come si pensava inizialmente) ma viene tutto rimandato all'estate 2019. Il motivo? Probabilmente gran parte dello slittamento è dovuto all'alternanza scuola lavoro, che diventerà protagonista dell'esame e sarà valutata in sede d'orale (attraverso una relazione sul periodo di tirocinio). L'esperienza in azienda, però, entrerà a pieno regime - diventando obbligatoria per tutte le classi dell'ultimo triennio delle superiori - a partire dall'anno scolastico 2017/2018. Al Miur devono aver pensato che un anno di rodaggio fosse necessario per capire come impostare i criteri di valutazione della nuova maturità.

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Marcello Gelardini