Design per la sostenibilità ambientale. Progettare il ciclo di vita dei prodotti

"Design per la sostenibilità ambientale. Progettare il ciclo di vita dei prodotti" è il libro che sintetizza l’esperienza ventennale intrapresa dal gruppo di ricerca Design e Innovazione dei Sistema per la Sostenibilità (DIS) del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, e il confronto fra le varie professionalità che afferiscono all’interno della rete LeNS (Learnig Network on Sustainability).

Partendo dal concetto di “Sviluppo Sostenibile”, "Design per la sostenibilità ambientale. Progettare il ciclo di vita dei prodotti" segue un excursus normativo e storico che abbraccia quasi un secolo di storia del design durante il quale le esigenze sociali, ambientali, economiche sono mutate e le condizioni del pianeta anche, irreversibilmente in alcuni casi.

Il ciclo di vita dei prodotti ormai è una condicio sine qua non da tenere presente quando si parla di prodotto “sostenibile”: non basta che il prodotto sia fatto con materiali naturali o riciclati per dirsi eco. La conoscenza degli impatti è ormai tale da dare a chiunque la possibilità di comprendere che il  ciclo di vita di vita di un prodotto inizia dal momento in cui ne vengono reperite le materie (o ancor prima quando si cerca di capire dove e in che modo reperirle) e finisce solo quando la dismissione del prodotto stesso è completa o quando il materiale è convertito in altro mediante le filiere del riciclo.

 Lo studio Droog Design ha progettato un imballaggio per bulbi di tulipano (Tulip Box) fatto con letame essiccato. I progettisti olandesi, un po’ provocatoriamente, hanno voluto evidenziare un grosso problema per il loro Paese, quello dello smaltimento di questi residui, acquistati e successivamente usati come fertilizzanti per il tulipano stesso. Lo studio Droog Design ha progettato un imballaggio per bulbi di tulipano (Tulip Box) fatto con letame essiccato. I progettisti olandesi, un po’ provocatoriamente, hanno voluto evidenziare un grosso problema per il loro Paese, quello dello smaltimento di questi residui, acquistati e successivamente usati come fertilizzanti per il tulipano stesso.

Leggendo gli approfondimenti di "Design per la sostenibilità ambientale" vengono smitizzate molte realtà che agli occhi del pubblico appaiono spesso attendibili poiché entrate a far parte di un sistema manovrato più dal marketing che dal reale impatto del prodotto: da qui l’esigenza di affidarsi al LCA (Life Cycle Assessment) per capire finalmente cosa è realmente sostenibile e cosa no.

"Una prima questione è la tossicità e la dannosità dei materiali. Questo tema ha trovato presto una serie di normative, tutt’ora oggetto di nuove valutazioni e relativi aggiornamenti. Ciò ha richiesto e richiede ai designer una competenza senza particolari sforzi progettuali se non la conoscenza della normative correlate e l’adozione di un più generale principio di precauzione. Una questione collegata alla precedente, che ha invece sollevato diverse ambiguità, è la naturalità dei materiali. L’ambiguità, che all’origine è squisitamente terminologica e che ha trovato e trova ancora credito, nasce dall’asserire che un materiale naturale è un materiale che non ha un impatto ambientale o ha un impatto necessariamente inferiore ad un materiale di sintesi. Questo come si è compreso è falso per due ragioni. La prima: la natura è piena di sostanze tossiche e nocive. La seconda: praticamente tutti i materiali naturali subiscono una serie di processi per essere disponibili per la produzione; e questi processi hanno un impatto ambientale. Oggi è comunque chiaro (anche con una scarsa consapevolezza del mondo della pratica progettuale) quali siano i vantaggi ambientali dei cosiddetti materiali naturali: sono solitamente più rinnovabili di quelli di sintesi e sono generalmente più biodegradabili".

La seconda parte del testo si affronta il tema della progettazione del ciclo di vita del prodotto con tutto quello che ne consegue: il bisogno di minimizzare il consumo dei materiali e di energia, di ridurre la tossicità e la nocività delle risorse, ottimizzare la rinnovabilità e la biocompatibilità delle materie prime e dei componenti.

design ciclo vita c

 Integrazione delle tavole di eco-idee nel processo progettuale MPDS. Integrazione delle tavole di eco-idee nel processo progettuale MPDS.

Particolare attenzione andrebbe data all’estensione della vita dei materiali valutando realmente gli impatti del riciclaggio caso per caso; appare evidente come oggi si sia legati a logiche integraliste che non accettano la possibilità di utilizzo di mezzi di dismissione del prodotto che non siano il riciclaggio (non sempre ecosostenibile come pratica) o addirittura si opta per la discarica piuttosto che per altre tecniche che possano per lo meno recuperare energia dagli scarti di un prodotto inutilizzato.

Da qui l’esigenza di fare chiarezza mediante l’analisi dei vari casi possibili trattati da esperti del settore e definiti fin nel dettaglio attraverso tabelle, quadri sinottici e dati scientifici approfonditi.

La terza parte del testo si occupa dei “Metodi e strumenti per la progettazione e l’analisi ambientalmente sostenibile”, primo fra tutti la LCA con tutti i suoi limiti e le sue opportunità. Ma si parla anche di MPDS (Method for Product Design for Environmental Sustainability) coniato dal gruppo di ricerca DIS nella consulenza alle imprese per la progettazione di prodotti a basso impatto ambientale, che è coerente alla norma UNI ISO/TR 14062:2007 “integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione e nello sviluppo del prodotto”: un metodo modulare e flessibile, capace di adattarsi agli specifici bisogni dei singoli progettisti e delle imprese.

Questo testo è stato pensato per coloro che vogliano arricchire la propria cultura e il proprio know-how pratico, con specifico apprendimento di cosa significhi progettare a basso impatto ambientale.

Un testo indirizzato sia a studenti di design e materie affini che a professionisti che lavorano in proprio o per aziende private ed enti pubblici. Il testo offre una panoramica completa e molto dettagliata del design per la sostenibilità ambientale e risulta un ottimo strumento di supporto alla pratica progettuale.

Per ogni paragrafo sono riportati numerosi casi studio esemplificativi del tema trattato, le linee guida e le opzioni progettuali. Anche la grafica del testo è stata pensata per essere funzionale alla lettura del testo: i casi raccolti sono suddivisi in spazi su sfondo grigio per distinguersi dal testo del paragrafo, mentre gli argomenti che necessitano di approfondimenti dettagliati sono trattati in apposite schede con note bibliografiche o rimandi a siti web.

Sul sito web di LeNS sono inoltre disponibili i video e le slide realizzati dall’autore per le sue lezioni, i casi di studio e le linee guida e materiale multimedialeche può essere liberamente scaricato e riusato.

Scheda tecnica del libro

Titolo: Design per la sostenibilità ambientale. Progettare il ciclo di vita dei prodotti
Editore: Zanichelli
Pagine: 350
Data pubblicazione: Novembre 2016 (seconda edizione)
Autori: Carlo Vezzoli
Contributi: LeNS-Italia 
ISBN: 9788808320988
Lingua: italiano

L’autore

Carlo Vezzoli è docente presso il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, dove coordina il gruppo di ricerca Design e Innovazione di sistema per la Sostenibilità (DIS). È fondatore della rete LeNS (Learning Network on Sustainability) a cui afferiscono oltre cinquanta università internazionali con l’obiettivo di diffondere il design per la sostenibilità nella didattica, nelle imprese e negli studi di progettazione.

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Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.