La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, il pasticcere artista vince a Erfurt l'Olimpiade della cucina

Roberta Fois
Il pasticcere Marco Deidda dopo la conquista del premio a Erfurt
Il pasticcere Marco Deidda dopo la conquista del premio a Erfurt

Con i suoi lavori sullo zucchero come se fosse vetro Marco Deidda conquista la medaglia d'oro

01 novembre 2016
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ORISTANO. È d’oro la medaglia che lo chef pasticcere Marco Deidda, 32 anni di Oristano, ha conquistato alle Olimpiadi della cucina di Erfurt 2016, una delle competizioni più importanti a livello internazionale che si è tenuta in Germania dal 22 al 25 ottobre.

Gareggiando per la categoria dedicata alla Pasticceria artistica e confrontandosi con più di sessanta pasticceri provenienti da tutto il mondo, Marco ha lasciato senza parole la giuria internazionale meravigliandola con la sua scultura interamente realizzata con lo zucchero artistico e portando in Sardegna il primo oro in questa particolare tipologia di arte pasticcera.

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«La lavorazione dello zucchero artistico è più complessa e differente da quella della pasta di zucchero – spiega Marco -. Si lavora come il vetro di murano, a caldo con i guanti e, proprio come il vetro, lo zucchero è una materia delicatissima, molto fragile. Per lavorarlo non basta la tecnica, ci vogliono pazienza, dedizione, pratica, meticolosità, passione, resistenza fisica e psicologica».

È da otto anni che il pasticcere oristanese lavora e studia nei diversi campi della pasticceria, formandosi con i più grandi maestri sardi e italiani, e dal 2012 si è addentrato nel mondo dello zucchero artistico. Lo studio, la costanza e la tenacia sono stati i suoi alleati nel forgiare una vera e propria opera d’arte dove giochi di luci, ombre e trasparenze si sposano con un’attenzione al dettaglio sbalorditiva.

«È stata la mia prima competizione internazionale – prosegue-. Il tema era libero e io ho scelto di rappresentare “Il signore degli anelli”. Per realizzare la scultura mi sono allenato tre mesi a Roma in un laboratorio allestito dal maestro Davide Malizia».

L’oro non è il traguardo per Marco, ma solo il giusto punto di partenza: «Questa medaglia è stata una sfida con me stesso, mi ha aiutato a capire quali sono le mie lacune, a conoscere i miei limiti per superarli. Ho passato notti insonni per dedicarmi alla scultura, ho lavorato e studiato sodo dal progetto alla sua realizzazione e tutto ciò mi ha permesso di capire che un sogno si può raggiungere se si crede fermamente in ciò che si fa».

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