21 ottobre 2014

Il viso è attraente? Lo decide la cultura

La preferenza per visi di uomini molto mascolini e di donne molto femminili è un'acquisizione recente, tipicamente occidentale, che appare legata a condizioni di forte urbanizzazione: lo dimostra uno studio su 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo appartenenti a culture diverse, smentendo l'ipotesi che si tratti di un esito della selezione naturale, in grado di favorire la selezione sociale e sessuale dei nostri antenati(red)

La psicologia evoluzionistica è una branca della psicologia che studia i tratti del comportamento umano considerandoli come il risultato finale di un lungo processo evolutivo: dalla cura dei piccoli all'altruismo, dall'omicidio all'omosessualità, non c'è caratteristica che non abbia trovato almeno in parte un corrispettivo in altre specie animali e in particolare negli altri primati.

Di conseguenza, anche l'attrattiva dei tratti fisici dell'altro sesso dovrebbe essere in qualche modo il frutto della selezione naturale e quindi universale. Ma una nuova ricerca sperimentale pubblicata sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Isabel Scott della Brunel University, a Uxbridge, nel Regno Unito, ha dimostrato il contrario: la preferenza per uomini con tratti molto mascolini e donne con tratti molti femminili è emersa solo di recente in termini evolutivi, ed è tipica della percezione occidentale.

Gli autori hanno sottoposto a una serie di test 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo di diverse culture, dalle più avanzate alle più primitive.

Il viso è attraente? Lo decide la cultura
 Alcune delle immagini digitalizzate di visi utilizzate nello studio (Cortesia Isabel Scott)
Con un apposito software, Scott e colleghi hanno modificato una serie di immagini digitali di visi, appartenenti a cinque diversi gruppi etnici, chiedendo ai loro soggetti di dire quali fossero i più attraenti e quali invece i più aggressivi.

“Abbiamo scoperto che non tutti ponevano la stessa enfasi sulla 'tipicità sessuale' e cioè su donne molto femminili e su uomini molto maschili”, ha spiegato Andrew Clark, ricercatore della Brunel University London e coautore dello studio. “Spesso i soggetti di entrambi i sessi davano la loro preferenza ai visi neutri, cioè ai meno caratterizzati in termini sessuali”.

Inoltre, la percezione dell'associazione tra mascolinità
e aggressività aumentava con il grado di urbanizzazione dei soggetti.

“Questi dati smentiscono l'idea che tratti sessuali esagerati fossero importanti per la selezione sociale e sessuale dei nostri antenati”, ha aggiunto Clark. “La preferenza per visi fortemente tipicizzati è un fenomeno nuovo per gli ambienti moderni: non si tratta certo di un filo conduttore dell'intera storia umana”.

Secondo gli autori, ambienti fortemente inurbati e quindi con una forte densità di popolazione hanno esposto gli individui a un'ampia gamma di visi poco familiari, contesti in cui il soggetto è portato o costretto a sviluppare una sensibilità percettiva per le sottili correlazioni che possono esistere fra i tratti del viso e i comportamento altrui.