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  • Mercoledì 5 novembre 2014

Una mappa di ebola per allarmisti

La cosa che dovete girare a chi dice che "l'Africa è in ginocchio" e cose del genere

Finora i principali articoli sull’epidemia di ebola che hanno occupato le prime pagine dei giornali nel mondo sono stati sostanzialmente di tre categorie: quelli che davano aggiornamenti e notizie; quelli che raccontavano facce, storie ed esperienze; quelli che spiegavano dal punto di vista scientifico cose intorno alla malattia (i sintomi, come si prende il virus, eccetera). C’è però una quarta categoria: gli articoli allarmisti, esagerati e imprecisi che giocano sulla paura dei lettori. Di conseguenza è stato necessario scrivere altri articoli per smontare luoghi comuni e false credenze. Qui, qui e qui ne trovate un po’. Anthony England (un chimico inglese che è stato a lungo in Africa) ha diffuso su Twitter una mappa – ripresa da varie testate internazionali e rilanciata centinaia di volte – che aiuta a capire con un colpo d’occhio le dimensioni dell’epidemia.

ebola-map

La mappa evidenzia che nonostante il grande allarmismo sull’Africa in generale, che sta avendo conseguenze economiche pesanti per paesi liberi dall’epidemia, le nazioni coinvolte siano “solo” tre: Guinea, Liberia e Sierra Leone. Affermare quindi che ebola sta mettendo in ginocchio l’Africa è una semplificazione eccessiva. In Africa ci sono più di 50 paesi e nella maggior parte del continente, così come nel resto del mondo, le cose procedono normalmente. Anthony England è stato criticato per non aver incluso nella mappa né il Mali né la Repubblica Democratica del Congo, nonostante i due paesi non siano stati dichiarati liberi da ebola e ci siano stati dei casi isolati. Al Washington Post ha però spiegato: «Ci sono solo tre paesi problematici, e il mondo ha bisogno di sapere questo».