In parlamento

Ricciardi (neo-commissario): «metteremo in sicurezza l'Istituto superiore di Sanità». Audizione alla Affari sociali della Camera

«Se l'Italia in 10 anni ha perso il 10% del Pil, il finanziamento all'Istituto superiore di sanità si è ridotto il triplo, in alcuni casi anche il quadruplo», quindi circa del 30% nello stesso periodo, «pur dovendo continuare a gestire una serie di funzioni importantissime per la vita del Paese. Ma vogliamo tranquillizzare: l'Istituto è in una condizione di completa solvibilità fino a tutto il 2014, però non agire significherebbe avere problemi seri nel futuro». A sottolinearlo è stato il neo-commissario straordinario dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, in audizione oggi alla commissione Affari sociali della Camera per l'indagine conoscitiva sul ruolo e sull'assetto organizzativo dell'Iss, dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e sulle prospettive di riforma.

Ricciardi ha precisato di poter riferire delle attività della sua prima settimana da commissario, «essendo arrivato il decreto di nomina solo lo scorso 15 luglio. Ieri - ha spiegato - ho incontrato tutti i direttori dei dipartimenti e dei centri nazionali e oggi le organizzazioni sindacali».

Il commissario ha tenuto a precisare che é in fase di elaborazione «uno statement formale perché «vogliamo tranquillizzare le istituzioni sia a livello nazionale che internazionale che siamo in una condizione di assoluta solvibilità e sostenibilità ma - ha ribadito - che c'é bisogno di agire perché non farlo significherebbe avere problemi seri in futuro».

L'Istituto ha una serie di rapporti internazionali molto importanti - ha ricordato tanto che anche su Science é uscita una breaking news che chiarisce che il commissariamento é dovuto a problemi di carattere finanziario.

Quanto ai tempi del commissariamento, Ricciardi ha spiegato che «il decreto di commissariamento prevede sei mesi di tempo, con la possibilità di prorogare le attività per altri sei mesi, al massimo un anno. Noi contiamo, se possibile - ha assicurato - di finire entro sei mesi, dunque entro la fine del 2014. Agiremo contemporaneamente sul fronte dei costi e su quello dei ricavi, cercheremo di razionalizzare il razionalizzabile a livello di costi e di aumentare i ricavi, sia chiedendo l'intervento dei finanziatori pubblici (provinciali autonomi, regionali e nazionale) che rivedendo tariffe e accordi contrattuali, per mettere in sicurezza l'Istituto. C'é poi una discussione, che sta portando avanti il ministro della Salute, sul riordino degli enti vigilati che é correlato al Patto della Salute. Quest'ultimo infatti prevede di poter essere realizzato solo se ha le tre tecno-strutture perfettamente funzionanti».

Ricciardi infine ha precisato che da un primo esame dei documenti, é emerso che il «96% del finanziamento dell'Iss é pubblico e solo il 4% viene da altre fonti» e che «sono praticamente nulli gli investimenti in quota capitale, pari a circa 20mila euro».

«All'interno dell'Iss - ha poi pèroseguito Ricciardi - abbiamo trovato un grande patrimonio di donne uomini, scienziati e tecnici fortemente penalizzati dal decremento delle risorse. Ma non vogliamo ottenere economie di gestione a scapito del buon lavoro. Correzioni sull'organizzazione le faremo, ma il nostro obiettivo è mantenere e, se possibile, potenziare le funzioni dell'Istituto».

All'Iss, ha fatto notare Ricciardi, «abbiamo trovato due situazioni critiche: una relativa al personale, che consta di oltre 2 mila unità ma con circa 600 a tempo determinato o a collaborazione a progetto».

Per questi lavoratori, l'annuncio del commissariamento ha rappresentato un elemento di allarme, che ha generato tensioni all'interno dell'organizzazione. «Sicuramente noi siamo in grado di pagare gli stipendi fino a tutto il 2014, però dobbiamo lavorare perché la situazione sia stabilizzata nel tempo».

«L'Istituto non è in situazione di default, ma di commissariamento. È quindi perfettamente in grado di pagare regolarmente gli stipendi", ha confermato in audizione il direttore generale dell'Iss, Angelo Del Favero, ricordando che l'Istituto è interessato da un riordino, fermo dal 2010 perché subordinato all'approvazione del nuovo Statuto, «che già contiene linee di ammodernamento dell'ente che consentiranno un utilizzo ottimale delle finanze». Molti i cambiamenti in vista anche dal punto di vista della struttura e dei macchinari. «Abbiamo 45.000 mq di superficie utilizzata, pensata per 700-800 persone, mentre oggi ci lavorano in 2200», ha spiegato Del Favero. «Va ripensata anche logistica e sicurezza. Perché l'obsolescenza di impianti comporta maggiori costi di manutenzione».

«L'altra questione - ha spiegato ancora Ricciardi - è relativa all'investimento in quota capitale, pari a 20.000 euro e quindi di fatto nullo, per cui ci si trova nella situazione di dover certificare tecnologie avanzate con apparecchiature obsolete, ed è una sfida che dobbiamo affrontare perchè l'Iss non ha solo la responsabilità del Paese, ma dell'Unione europea intera».

«Se per esempio arrivasse un'ispezione comunitaria e trovasse laboratori non adeguati - ha spiegato Ricciardi - potremmo correre un rischio, ma faremo di tutto perchè all'Italia non venga tolta questa importante prerogativa».

«Infine, con lo stesso patrimonio di personale umano dell'Iss, adeguatamente organizzato, si potrebbero acquisire nuovi finanziamenti a livello europeo. Chiederemo al finanziatore pubblico di contribuire, ma rivedremo anche le nostre tariffe e rivedremo una serie di accordi contrattuali. Metteremo in "sicurezza" l'Iss, e poi c'è una discussione sul riordino degli enti correlato al Patto della Salute. Si tratta di evitare sovrapposizione e far funzionare le strutture».