Buone novelle laiche

La notizia laica del mese è, senza ombra di dubbio, la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto, introdotto con la legge 40, all’accesso alla fecondazione eterologa. La legge come, come abbiamo scritto, rappresentava una sorta di bandiera dello stato etico voluto dai vescovi. Dopo una serie ragguardevole di sconfitte in tribunale poco ne resta, dunque, ma quel poco che resta richiede comunque un intervento da parte del legislatore. L’autorevole pronunciamento della Consulta dovrebbe suggerirgli di intraprendere con solerzia questo percorso.

Un analogo “stimolo” è giunto da un provvedimento che il tribunale di Grosseto ha emanato più o meno negli stessi giorni. Per la prima volta in Italia è stato ordinato a un Comune di trascrivere un matrimonio omosessuale: e non solo il Comune di Grosseto ha provveduto, ma nei giorni seguenti anche quello di Latina ha fatto altrettanto per una situazione analoga. Si stanno dunque creando presupposti sempre più favorevoli per l’estensione dei diritti matrimoniali alle coppie gay e lesbiche. Sulla stessa lunghezza d’onda si è mossa la decisione dell’università di Genova di accordare licenze matrimoniali.

Vi sono state anche altre sentenze interessanti, ad aprile. Come quella del Tar lombardo che ha bocciato il buono-scuola regionale, un’invenzione formigoniana che favorisce sfacciatamente chi frequenta istituti privati (in larghissima maggioranza cattolici). Il tribunale di Milano, sulla scia della sentenza della Consulta, ha inoltre assolto dall’accusa di “alterazione di stato” una coppia che, a causa delle restrizioni della legge 40 in materia di fecondazione eterologa, si era recata in Ucraina ricorrendo alla maternità surrogata. Importante anche la sentenza del Tar ligure che ha ulteriormente legittimato i registri comunali delle unioni civili. Il tribunale di Alessandria ha inoltre respinto il ricorso del seminario di Acqui contro le notizie scomode sul suo conto pubblicate su un periodico francescano. Sempre a proposito di tasse non versate, un coraggioso segnale dal comune di San Vito di Cadore. L’amministrazione ha richiesto alla fondazione di culto “Opera Fides Intrepida”, che fa capo al patriarcato di Venezia, di versare l’Ici e l’Imu dal 2008 al 2012 per un albergo spacciato come luogo di culto: la “Casa della gioventù” nella frazione di Chiapuzza. Il comune già ha vinto i ricorsi per 2006 e 2007, ma il patriarcato ha presentato ricorso davanti alla commissione tributaria per le annate successive.

Tutto questo fervore giuridico fa risaltare per contrasto ancora più decisamente l’inazione parlamentare. Ma anche in questo caso qualcosa si muove. Procede l’iter parlamentare per l’introduzione del cosiddetto “divorzio breve”, raccogliendo aspre critiche dal card. Bagnasco, e il ministro della Giustizia Andrea Orlando sembra intenzionato a presentare una proposta di legge di stampo francese: la gestione del contenzioso in materia di divorzio senza il passaggio dal giudice. Il senatore Francesco Palermo ha nel frattempo presentato un disegno di legge per la liceità dell’eutanasia, che riprende la proposta sulla quale l’associazione Luca Coscioni, l’Uaar e altre organizzazioni che hanno lanciato con successo una petizione popolare. Da parte sua il senatore Sergio Lo Giudice ha presentato come primo firmatario due disegni di legge: il primo per modificare il Codice civile in materia di assunzione della responsabilità genitoriale, l’altro riguardante “Disposizioni in materia di sessualità assistita per persone con disabilità”.

Prospettive interessanti potrebbero aprirsi se anche il governo cominciasse a fare la sua parte. In effetti, intervistata da Vanity Fair la ministra per le riforme Maria Elena Boschi ha aperto a modifiche della legge 40, all’attuazione della legge 194 e a interventi su testamento biologico e unioni gay. È la prima volta che un esponente del governo Renzi si esprime su questi temi. Beninteso: Boschi l’ha fatto con estrema prudenza e da “cattolica adulta”, poco prima di recarsi alla canonizzazione dei due papi in piazza San Pietro.

A livello locale, in Friuli-Venezia Giulia la giunta regionale ha espresso l’intento di regolamentare le direttive di fine vita e altrettanto ha deliberato il Comune di Trieste, raccogliendo gli strali del vescovo Crepaldi. Nel frattempo l’amministrazione regionale ligure ha istituito il fiduciario sanitario, figura che consentirà ai partner di gay e lesbiche di visitare i compagni in ospedale. Onore al merito va riconosciuto all’assessore alle pari opportunità Lorena Rambaudi, che ha deciso di esporre la bandiera arcobaleno in difesa dei diritti lgbt in occasione di una manifestazione oscurantista delle sentinelle in piedi.

Nessuna novità in materia scolastica: ma, pur in presenza di tristissimi episodi come quello di Pedara (CT), sembra aumentare la resistenza dei dirigenti contro l’imposizione di visite pastorali. È accaduto a Brugnera (PN) e a San Giuliano (PI).

Sta infine raccogliendo attenzione la campagna Uaar per l’Otto per Mille statale all’edilizia scolastica: se ne è parlato a Radio Popolare e ne ha scritto il Manifesto. Un piccolo successo dell’Uaar – e dell’associazione umbra Civiltà laica – è stato conseguito a Terni: l’amministrazione ha concesso il via libera ai funerali laici, che si terranno in una sala comunale.

La redazione

38 commenti

Agnos

Avete dato conto delle reazioni, a varie questioni, del seminario di Acqui, del patriarcato di Venezia, del cardinale bagnasco, del vescovo crepaldi…..
Vorrei sapere come la pensa su questi argomenti il mago Otelma, la cui altissima spiritualità e la vicinanza con innumerevoli divinità, dimostrata dalle continue predizioni del futuro, è una guida per innumerevoli fedeli.

Frank

Incredibile! Ho letto che le sentinelle in piedi stanno con un peso (un libro ma per loro è solo un peso) in mano per un’ora intera in posizione eretta! Faticosissimo per chi di è abituato ad appoggiarsi normalmente su quattro zampe.

Manlio Padovan

Leggo due giornali ogni giorno. Credo di essere un buon lettore di libri seri. Ascolto attentamente la radio. Ma è la prima volta che sento nominare le “sentinelle in piedi”: non solo non si è mai finito di imparare, ma quante stupidaggini non inventano i malati di idealismo.

Francesco non da Assisi

A quanto ne so la sentinella si fa “in piedi”, mai sentito di una sentinella “supina” o “seduta”, questi cattolici sono di un ridicolo unico. I carabinieri possono stare tranquilli, ormai le barzellette sono tutte sui devoti: “Ci sono due cattolici che ……. .

Francesco non da Assisi

A quanto ne so la sentinella si fa “in piedi”, mai sentito di una sentinella “supina” o “seduta”, questi cattolici sono di un ridicolo unico. I carabinieri possono stare tranquilli, ormai le barzellette sono tutte sui devoti: “Ci sono due cattolici che ……. .

Francesco non da Assisi

A quanto ne so la sentinella si fa “in piedi”, mai sentito di una sentinella “supina” o “seduta”, questi cattolici sono di un ridicolo unico. I carabinieri possono stare tranquilli, ormai le barzellette sono tutte sui devoti: “Ci sono due cattolici che ……. .

Giorgio Pozzo

Manco io ne avevo mai sentito parlare… Comunque, ci vuole una bella faccia tosta a definirsi “liberali” e contemporaneamente ritenersi
“profondamente, convintamente e irrefragabilmente (*) contrario al matrimonio omosessuale
addirittura con tre avverbi assoluti, appellandosi ad una presupposta libertà di opinione che vuole di fatto negare libertà altrui. Senza contare che il vero liberale è aperto alla modifica delle proprie opinioni, senza alcun avverbio.

(*) = ma che roba è??

Gianluca

Giorgio Pozzo

“addirittura con tre avverbi assoluti,”

E qualunquemente no? 🙂

francesco s.

La cosa che mi fa sorridere è che si dichiarano aconfessionali, ma stranamente esprimono un’opinione identica alla maggiore confessione cristiana.

Gérard

Ho letto il sito proposto da Francesco s.
Ho capito che si tratta di un emanazione delle ” Manif pour tous ” che ha fatto un gran casino in Francia .
La cosidetta ” Manif pour tous ” vuol esportare il suo fanatismo in tutta Europa . In Germania pero si sono visti portati via dalla polizia sotto i fischi della folla !
In Italia si vuole sempre imitare il peggio di quello che si fa in altri paesi : vedi il Tea Party all’ italiana…
Sono tutti cattolici fanatici e i loro capi sono per esempio la nobildonna Ludovine de La Rochère, nata Megret d’ Etigny de Sérilly oppure Christine Boutin, dell’ Opus Dei . Sono anche attivi contro l’ aborto…
Se hanno scritto che sono aconfessionali, vuol dire che sono anche bugiardi e ingannatori !

Tiziana

tre avverbi assoluti, guarda caso gli stessi utilizzati da quei bontemponi che portavano bottiglie d’acqua fuori le chiese per dissetare eluana englaro

Scaveon

Sono felice di vedere come sia caduta una legge clericalmente imposta (legge 40/2004). Tuttavia, provando a mettermi nei panni di chi cerca di avere un figlio, non capisco come si possa desiderare di concepirlo ricorrendo a dei metodi che sono stati inventati per gli allevamenti intensivi di bestiame. Mi sembra accanimento terapeutico, specialmente da parte di quegli aspiranti genitori che non sono nemmeno sterili.

Tiziana

@Scaveon

per la libertà credo. e comunque anche l’accanimento terapeutico, che a me sembra malvagio, se liberamente scelto è una possibilità che deve essere percorsa

francesco s.

Se non diventa un’ossessione, non vedo nulla di strano ad applicare tecniche sviluppate per il bestiame a Homo sapiens.

Certo bisogna stare attenti che a volte sono superefficaci e ci si ritrova con un parto gemellare multiplo, cosa che può anche essere voluta in un allevamento intesivo ma non è sempre l’ideale per i neo-genitori 😆

parolaio

Neanche io avevo mai sentito parlare delle ‘Sentinelle in piedi’, ma perché tutte queste critiche?
Potranno avere idee diverse dalle vostre e dalle mie, ma non fanno male a nessuno con quel metodo di protesta. Non mi sembra ledano i diritti di nessuno.
Fa parte della laicità o dell’ateismo questo disprezzo dilagante per chiunque abbia opinioni diverse dalle vostre?

FSMosconi

Fa parte della tolleranza non accettare gli intolleranti.
Dato che le stesse “sentinelle” (perché questo gergo militarizzante?) si pongono sul piano dell’intolleranza, le cose vengono da sé…

Sandra

“Non mi sembra ledano i diritti di nessuno.”

Altro che, è quello che vorrebbero, da tempi.it, 4 aprile:
“Oltre 400 Sentinelle in Piedi a Roma per dire no al ddl omofobia”

Non ti sembra cattivo manifestare CONTRO i diritti altrui?

Engy

Nella protesta pacifica non c’è niente di cattivo, e questo vale per tutti, per manifestanti sedicenti sentinelle in piedi, così come per un corteo di atei.
A meno che la propria legittima idea sia quella di un regime totalitario.
Su questo argomento le chiacchiere stanno a zero.
E – soprattutto – c’è modo di far prevalere le proprie idee, quando si ha coraggio, determinazione, argomenti, ecc., uniche vere e sole armi per portare avanti le proprie convinzioni nel rispetto reciproco.

Gérard

@ Engy

Discutere con persone che basano i loro valori su dogmi è pressochè impossibile .
Loro non vogliono discutere di diritti ma combatterli . Al modo che conosciamo, si , ma è combattere lo stesso .

francesco s.

Possono benissimo avere idee diverse dalle nostre, questo non vuol dire che non ci si possa fare ironia su di loro.

Tiziana

@parolaio
ma non e questione di idee diverse, ma di chi vuole diritti per tutti e di chi vuole negarli ad alcuni.
Non tutto ciò che è lecito o fattibile ci piace o lo facciamo, ma accettiamo che lo facciano altri

Giorgio Pozzo

Non mi sembra ledano i diritti di nessuno

Il primo punto, tra l’altro fondamentale, è che questi estendono il diritto privato di avere un’opinione antisociale con il diritto pubblico di propagandare questa antisocialità.

In cuor mio, io posso essere nazista, ed essere convinto che gli Ebrei siano una razza inferiore. Ma se faccio propaganda pubblica a favore di questa convinzione, vengo accusato di antisemitismo. Dal loro punto di vista, ma guarda un po’, questa sarebbe un’ingiustizia. Anche dal tuo, forse? Non ci si può appellare alla tolleranza per professare un’intolleranza: mi sembra come minimo illogico, ma soprattutto poco o per nulla etico.

Il secondo punto è che, come al solito, si vuole limitare una libertà altrui anche quando questa non intacca minimamente la propria. E ci si appella alla propria libertà per limitare quella altrui. Questa solfa l’avevo vista quando si parlava di divorzio: io posso essere antidivorzista fino ai capelli, ma mi spieghi che senso ha che io impedisca agli altri di divorziare quando loro non lo impongono a me?

Terzo punto, forse non fondamentale di per sè, ma fondamentale per me stesso, è che questi si arrogano il diritto di chiamarsi liberali, quando del liberalismo non capiscono un banano di niente. Essere liberali costa fatica, fatica mentale, e lotte interne nella propria mente. Implica mettersi in discussione, fare un duro lavoro di autoanalisi, di autocritica. Implica essere capaci di ascoltare, e poi ancora ascoltare, e poi ancora ascoltare gli altri. Poi bisogna ragionare, pensare, e ricominciare con l’autocritica. E, sovente, dozzine di questi processi e dozzine di anni non bastano affatto, e ti ritrovi defunto prima di convincerti che ci sei riuscito. Magari, come dicono loro, morto in piedi.

Ma che vadano a mangiare sapone.

Tiziana

Segnalo che la bandiera arcolbaleno sarà esposta anche a Roma durante la settimana che precederà il gay pride e il sindaco Marino aprirà il corteo.
Segnalo anche che , dopo l’intronazione di papa Francesco, questa volta per le canonizzazioni non sono state esposte le bandiere giallobianche sugli autobus. Più che vittorie laiche scelte di normalità, ma è equo sottolineare i piccoli passi fuori dal Medioevo.

Tiziana

Segnalo che la bandiera arcobaleno sarà esposta anche a Roma durante la settimana che precederà il gay pride e il sindaco Marino aprirà il corteo.
Segnalo anche che , dopo l’intronazione di papa Francesco, questa volta per le canonizzazioni non sono state esposte le bandiere giallobianche sugli autobus. Più che vittorie laiche scelte di normalità, ma è equo sottolineare i piccoli passi fuori dal Medioevo.

Scaveon

Riprendendo il filo del discorso sulla legge 40/2004: a me sta bene che la gente ora possa avere libertà di scelta, ma se la fecondazione eterologa deve essere liberalizzata non mi sta bene che delle persone fertili utilizzino denari della sanità pubblica per curare una malattia che NON hanno (infertilità), che vadano in cliniche private. Oppure che si trovi un modo per agevolare l’adozione.

Reiuky

@scaveon: mi chiedo cosa tu pensi si voglia fare.

Maternità obbligata a tutti? fecondazione assistita su qualsiasi essere di sesso femminile? No, spiegami, perché i tuoi posto sono criptici per usare un eufemismo

Scaveon

Vedrò di spiegarmi meglio.
una volta demolita la legge che costringeva ai viaggi all’estero per ottenere la fecondazione eterologa, mi sembra plausibile che i legislatori, per riassorbire l’esodo, rendano la terapia accessibile a tutti attraverso il sistema sanitario statale, diventerebbe un “diritto”.
tra le varie categorie interessate ci sono le coppie omosessuali, che non hanno problemi di salute ma di “impedimento biologico”; dovremmo quindi pagare con soldi pubblici perchè gay e lesbiche abbiano figli in questo modo, quando potrebbero risolvere la faccenda con un concepimento naturale?

Reiuky

Se in una coppia lui è sterile e lei no, dovremmo pagare con i soldi pubblici un trattamento che può essere normalmente risolto con il concepimento naturale con un secondo uomo non sterile?

è lo stesso identico problema.

O quasi… due uomini difficilmente potrebbero ottenere risultati da una fecondazione assistita. Nel loro caso sarebbe da parlare di utero in affitto.

Reiuky

Se in una coppia lui è sterile e lei no, dovremmo pagare con i soldi pubblici un trattamento che può essere normalmente risolto con il concepimento naturale con un secondo uomo non sterile?

è lo stesso identico problema.

O quasi… due uomini difficilmente potrebbero ottenere risultati da una fecondazione assistita. Nel loro caso sarebbe da parlare di utero in affitto.

Reiuky

In una coppia in cui è sterile solo lui dovremmo spendere soldi pubblici per un trattamento quando potrebbero tranquillamente risolto facendo concepire lei con un altro uomo non sterile?

Il problema è esattamente lo stesso, almeno nel caso di una coppia lesbica.

Parlando di coppie gay, il problema diventa “in caso di una coppia in cui sia sterile solo lei, dovremmo spendere soldi pubblici quando lui può ingravidare un’altra donna e farsi dare il bambino?”

Reiuky

Scusate per il triplo commento… mi è andato in palla il sito. 3 volte

francesco s.

In realtà non ho capito bene la cosa. Perché delle persone che non soffrono di problemi di fertilità dovrebbero curarsi per ciò che non hanno? E quale medico serio sottoporrebbe una persona non affetta da infertilità a un trattamento? Non ho capito le sue perplessità.

francesco s.

Ho capito la perplessità, ma qui si parla solo di permettere ciò che ora vietato.

Il discorso se la sanità pubblica debba o meno accollarsi i costi dei trattamenti anche nel caso l’infertilità non c’è poiché è legata a vincoli della biologia umana può anche essere affrontato.

Secondo me va garantito il principio di accesso a queste pratiche, poi a livello di ticket ci può essere un discriminante tra chi effettivamente cura una infertilità e chi invece affronta limiti biologici dovuti all’orientamento sessuale.

Ovviamente per una coppia omosessuale maschile è esclusa per ovvie ragioni da una fecondazione eterologa. Che adottino fanno un doppio bene.

L’utero in affitto pone problematiche di natura etica, circa il pagamento e sfruttamento di donne che vivono in situazioni economiche svantaggiate che laicamente e razionalmente vanno considerate.

Io sostengo un’approccio tipo la donazione del sangue, volontario e senza scambio di denaro, poiché il diritto ad avere un figlio non si può ottenere dallo sfruttamento della povertà.

Su questo ho riflettuto dopo aver visto un documentario sul mercato degli uteri in India, dove coppie sterili occidentali (eterosessuali) pagavano donne del posto per partorire i loro figli.

Giorgio Pozzo

se la fecondazione eterologa deve essere liberalizzata

Un momento: la legge 40 proibisce la fecondazione eterologa (orrido termine: sarebbe tra specie differenti), ad oggi, e questo è uno dei suoi limiti (non il peggiore secondo me). Però, eliminare una proibizione non significa in assoluto permettere tutto; esistono mille modi diversi di regolare una liberalizzazione.

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