31 luglio 2015

Uomini e donne: una questione di genere per il sistema immunitario

L'attivazione e il silenziamento dei geni nelle cellule del sistema immunitario varia notevolmente da persona a persona, ma cambia ancor più, e in modo sistematico, fra uomini e donne. La scoperta chiarisce perché le donne siano più colpite da malattie autoimmuni e potrà condurre a terapie più mirate(red)

Negli uomini e nelle donne l'attivazione e il silenziamento dei geni del sistema immunitario avviene attraverso “interruttori” differenti. E'  la sorprendente scoperta di un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine, che firmano un articolo su “Cell Systems”. Questa differenza potrebbe spiegare perché nelle donne vi sia una maggiore incidenza di malattie autoimmuni come la sclerodermia, il lupus e l'artrite reumatoide. E potrà aprire le porte alla progettazione di farmaci "di genere" più efficaci.

Uomini e donne: una questione di genere per il sistema immunitario
© GIPhotoStock/Cultura/Corbis
Scopo della ricerca era stabilire quali fossero i i ritmi di accensione e spegnimento di base (in soggetti sani) dei diversi geni, e i loro livelli medi di variabilità, in modo da avere un punto di riferimento per poterli confrontare con quelli di soggetti malati.

Tuttavia per eseguire questo tipo di ricerche con le tecniche standard serve un numero di cellule molto superiore a quelle che si ottengono dai campioni di sangue, per cui le cellule devono essere coltivate a lungo in provetta. Questo trattamento può alterare la risposta delle cellule rispetto a quella che hanno in una situazione normale.

Chang e colleghi hanno così messo a punto una nuova tecnica – chiamata ATAC-seq – che permette di osservare in tempo reale ciò che stanno facendo le cellule viventi appena prelevate dai soggetti, concentrandosi su un particolare tipo di cellule immunitarie, le cellule T, che sono facili da isolare e sono una componente importante del sistema immunitario. I ricercatori hanno così scoperto che l'accensione e il silenziamento dei geni segue schemi diversi da persona a persona, pur restando molto stabile in ciascuna persona. 

All'interno di questa forte variabilità individuale, che interessa
complessivamente 500 geni, Chang e colleghi hanno notato una sistematica differenza fra uomini e donne nell'attivazione di una trentina di geni, tale da permettere di dire in base alla sola osservazione dei loro ritmi se fossero cellule T di origine maschile o femminile.

Ciò significa che il sistema immunitario maschile e femminile funziona in modo leggermente diverso, spiegando così perché le malattie autoimmuni hanno un'incidenza diversa nei due sessi, e suggerendo che è ora di iniziare a progettare farmaci più attenti alle differenze di genere.