Lo smartphone componibile: 15 cose da sapere

  • Monti, smonti, cambi i pezzi e li combini tra loro. Non è un Lego ma Project Ara, lo smartphone componibile di Google che da tempo suscita clamore tra gli appassionati. Se prima era solo un concept però ora finalmente è arrivata la conferma sulla data di uscita: gennaio 2015 (testi di Alessio Lana).

  • Tra otto mesi potremo giocare con questo cellulare fai-da-te composto da una scocca rettangolare con attacchi frontali per il display e posteriori per aggiungere i pezzi che vogliamo come fotocamera, memoria o scheda grafica.

  • Lo scopo di Ara è triplice: avere un cellulare che si adatti alle nostre esigenze, in linea con le nostre tasche e che possa essere aggiornato per stare al passo con i tempi. Secondo le prime notizie il device può durare dai cinque ai sei anni.

  • Per quanto riguarda il display si parla di un modello da cinque pollici (della risoluzione non v’è certezza) ma presto potrebbero arrivare anche un formato più piccolo, da quattro pollici, e uno più grande che tocca i sei pollici.

  • Come dicevamo il cuore di Ara sono i moduli. Degli agganci magnetici permettono di attaccarli alla parte centrale del telefono, il cosiddetto Endo, e saranno realizzati da chi vuole. Possiamo immaginare fotocamere da 5 Mpixel o da 20, memorie da pochi Giga o belve oltre i 128. Sta agli sviluppatori inventarle e, come è noto, alla creatività non c’è limite.

  • Ogni modulo poi potrebbe avere più funzioni. Fotocamera e memoria, CPU e GPU. E cosa dire di un doppio schermo, uno frontale e l’altro posteriore? Il limite, come dicevamo, è la fantasia (e il prezzo).

  • Dietro Ara c’è la filosofia dell’open source, è facile quindi prevedere progetti di moduli resi disponibili gratuitamente in Rete che ognuno potrà stampare a casa con la propria stampante 3D.

  • Per realizzare i moduli Google ha pensato a un MDK, il Module Developers Kit che dovrebbe aiutare gli sviluppatori a creare pezzi compatibili.

  • Croce e delizia di Ara è il sistema operativo. Android per ora non è in grado di gestire configurazioni così diverse quindi si pensa a un aggiornamento o a un nuovo sistema operativo.

  • La modularità potrebbe riportarci all’epoca dei PC, quando Microsoft lottava per tenere insieme macchine molto diverse tra loro. Una sfida questa che pone molti dubbi sulla fluidità del sistema.

  • Come di consueto per Google, è facile immaginare che il dispositivo sarà in vendita sul proprio sito, mentre i moduli saranno proposti direttamente dagli ideatori.

  • Per non impazzire dovrebbe essere sviluppata un’applicazione che aiuta l’utente nella scelta dei moduli giusti per le sue esigenze.

  • Oltre all’app sono previsti anche dei negozi fisici simili agli Apple Store che aiutano l’utente a conoscere e configurare i moduli.

  • È ipotizzabile anche un mercato dell’usato. Si entra nel negozio, si prova il modulo, lo si acquista e si dà indietro quello che non serve più.

  • Per i prezzi si parla di 50 dollari per il Grey Phone, la versione base di Ara, quella che arriverà a inizio 2015, ma anche di un modello da 500 dollari. Va detto però che sono prezzi di produzione e non si sa ancora che cifra raggiungeranno sul mercato. I soliti aumenti registrati dallo sbarco dei dispositivi d’oltreoceano sul mercato italiano poi potrebbero affondare Ara rendendolo troppo costoso. Vedremo.