Economia

Istat, occupazione in ripresa con indeterminati e over 50

Il report sul mercato del lavoro: ci sono 242mila occupati in più rispetto al 2015, spinti dal tempo indeterminato. In calo gli inattivi, ma aumenta la quota dei più distanti dal lavoro: coloro che non cercano e non sono disponibili per un'occupazione

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MILANO - I recenti dati Inps hanno mostrato che la diminuzione degli incentivi alle assunzioni stabili, nel passaggio tra 2015 e 2016, ha avuto un contraccolpo sull'apertura di nuovi contratti a tempo indeterminato. Nonostante tutto, a guardare i dati Istat è sempre la versione "stabile" del lavoro a spiegare i lenti miglioramenti del fronte occupazionale. Secondo l'Istituto di statistica, l'occupazione nel primo trimestre del 2016 è pari, al netto degli effetti stagionali, a 22 milioni 558 mila persone, in moderato aumento rispetto al trimestre precedente (+0,1%). E' bene ricordare che nel caso dell'Inps viene registrata l'apertura o chiusura di un contratto (si tratta quindi di un 'flusso' e una persona può avere intestato più di un contratto), mentre in quello dell'Istat ci si riferisce alla condizione dei singoli che rispondono alla domanda se siano o meno occupati. La spiegazione degli statistici al trend del gennaio-marzo scorso è data dal nuovo incremento dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,5%, +75 mila), a fronte della diminuzione dei dipendenti a termine (-2,4%, -57 mila) e della stabilità degli indipendenti. Va meglio ai più anziani: "Divaricazioni si osservano anche in relazione alle dinamiche degli occupati per classe di età, con un aumento per i 50-64enni a fronte di lievi diminuzioni per i 15-34enni e per i 35-49enni", registra ancora l'Istat. Il tasso di disoccupazione rimane stabile all'11,6% rispetto al trimestre precedente e quello di inattività diminuisce in misura lieve (-0,1 punti) attestandosi al 35,7%.
Anche se si guarda la variazione annua, la differenza rispetto all'anno passato è determinata dal segmento degli stabili. Nel primo trimestre infatti l'occupazione è risultata in crescita con 242 mila occupati in più su base annua (+1,1% nei dati grezzi). "Il contributo decisivo viene dall'occupazione a tempo indeterminato (+341 mila) - spiega l'istituto di statistica nel report sul Mercato del lavoro - a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendente. L'incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale".

Tra le buone nuove si inserisce il calo della stima degli inattivi di 15-64 anni (-168 mila in un anno), soprattutto per il calo della componente maschile. Scende anche il tasso di inattività, soprattutto tra gli uomini. Ma la riduzione dell'inattività è concentrata tra quanti non hanno cercato lavoro nelle ultime quattro settimane, ma sono immediatamente disponibili a lavorare (-217 mila nel raffronto tendenziale, soprattutto donne), mentre aumenta la componente più distante dal mercato del lavoro (+58 mila tra chi non cerca e non è disponibile) a sintesi di una crescita per le donne (+119 mila) e una diminuzione tra gli uomini. Dai dati di flusso, nel corso di un anno diminuisce la permanenza nella disoccupazione a favore dell'aumento delle transizioni: verso l'occupazione soltanto per gli uomini, o l'inattività più distante dal mercato del lavoro soprattutto per le donne.