Scuola capovolta in Francia: lezioni a casa, compiti in aula

Scuola capovolta in Francia: lezioni a casa, compiti in aula
di Francesca Pierantozzi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Febbraio 2016, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 20:07
PARIGI - La scuola funziona meglio a testa in giù, in un mondo al contrario in cui i compiti si fanno in classe e le spiegazioni si seguono a casa, in cui il maestro scende dalla cattedra e i voti sono, se non l'ultima, nemmeno la prima preoccupazione.

L'idea della classe capovolta - lezioni a casa, compiti a scuola - non è nuova, la didattica arriva dal Nord America, la novità però è che si diffonde nella vecchia Europa, e, fatto ancora più notevole, nell'ingessata e rigida Francia. In qualche anno sono ormai «migliaia» le classi che funzionano al contrario nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado (con maggioranza di collège, le medie), con un quasi plebiscito d'insegnanti, allievi e genitori: il 99 per cento dei «pionieri» che hanno adottato il nuovo metodo in via sperimentale hanno non solo introdotto il «capovolgimento» nella loro routine, ma hanno anche convinto i colleghi delle rispettive scuole a convertirsi e ad archiviare l'antico corso «magistrale». Altro fatto significativo: da quest'anno le formazioni accademiche all'insegnamento prevedono anche corsi specifici per diventare «maestri al contrario».

 

BENEDIZIONE MINISTERIALE
Dal 19 al 25 si è svolta in tutta la Francia, con la benedizione del ministero dell'Educazione Nazionale, la «settimana della classe inversée» con convegni e aule aperte per far conoscere agli insegnanti della scuola pubblica, ma anche a ispettori e rettori, come si possa riportare l'entusiasmo anche nelle aule degli istituti classificati «difficili» o a «educazione prioritaria», quelli delle grandi banlieue del paese.

Il metodo ha naturalmente i suoi inconvenienti, ma per gli insegnanti che lo hanno adottato - e anche per ragazzi e genitori- non c'è dubbio: funziona. I voti salgono, le bocciature diminuiscono, le disperazioni sullo svolgimento dei compiti che avvelena tanti pomeriggi scompare e anche la noia in classe.

Il sistema è semplice e fa un uso disinibito delle nuove tecnologie: internet, computer, tablet. La lezione non è più «spiegata» in classe, ma preparata dal prof con video o file che il ragazzo visiona e studia da casa. Ogni corso è accompagnato da note per verificare la comprensione. Finita l'interdizione assoluta di accendere il pc prima della fine dei compiti: il pc diventa complice di apprendimento, i ragazzi sono incoraggiati a cercare su internet la risposta ad eventuali quesiti, in nome dell'autonomia. Fine di un tabù e anche occasione, dicono i prof «capovolti», di appropriarsi di un mezzo di comunicazione. Testimonial entusiasta della classe capovolta: Geoffroy Laboudigue, professore di matematica alla scuola media Roger-Martin-du-Gard a Epinay-sur-Seine, un istituto che conta 800 studenti e classificato tra i più «difficili» (per origine sociale e risultati) di tutta la Francia.

Laboudigue ha deciso di rivoluzionare tutto in classe tre anni fa. Appassionato di video, il prof ha cominciato a «montare» i suoi corsi: poco testo, molte immagini, quasi niente audio.

A casa, il «compito» è visionare la lezione e ricopiarla. In tutto: dieci minuti. I compiti «veri», si fanno il giorno dopo in classe. Il prof verifica innanzitutto che la lezione sia stata ricopiata, chi non l'ha fatto, (in genere molti meno di quelli che non facevano i compiti a casa) sono pregati di accomodarsi alle postazioni pc in fondo alla classe e di ottemperare. Poi si passa alla verifica della comprensione (si lavora in gruppo) con il prof che ha il tempo di dedicarsi a ognuno dei suoi allievi. L'insegnante diventa «tutore» e lo studente «attivo».

STRUMENTO PEDAGOGICO
A importare in Francia la «flipped classroom» è stata una neurobiologa, Héloïse Dufour, oggi presidente dell'associazione «Inversons la classe», capovolgiamo la classe. «Non dico certo che si tratta di una pozione magica - ama ripetere - ma è un nuovo strumento pedagogico molto importante». Secondo Dufour, la classe al contrario sembra ormai andare sempre più nella giusta direzione . Dopo i pionieri, ormai si pensa alla formazione.
Classi capovolte si trovano alle elementari, alle medie, nei licei «e anche negli istituti superiori di formazione professionale». Nessuna sorpresa secondo Heloïse, visto che il metodo è «molto semplice e flessibile e soprattutto «risponde all'annosa domanda che si fanno tutti gli insegnanti sulla pedagogia attiva e su come occuparsi degli alunni in modo più individuale».

Intervistato dal Parisien, Ryan, in terza media al Roger-Martin, studente al contrario, si dice soddisfatto sia del metodo sia dei voti: «A casa posso guardare le lezioni con calma, e in caso rivederle più volte, sono meno distratto che in classe e capisco meglio. E poi ci metto molto meno tempo che a fare i compiti...».