Scienze

Balene, terremoti, navi: suoni catturati anche nella fossa della Marianne

 I ricercatori mentre calano il microfono 
E registrati per la prima volta dai ricercatori statunitensi, grazie a un microfono rivestito di titanio, nel punto più profondo dell'Oceano Pacifico
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"CE LA SPASSIAMO in fondo al mar", cantavano i protagonisti della Sirenetta di Walt Disney. E in fondo al mare, infatti, non è per niente silenzioso. Nel punto più profondo degli oceani, la fossa delle Marianne, a 11.000 metri sotto il livello del mare, si sentono i rumori più diversi, da quelli dei terremoti e dei tifoni ai richiami delle balene, fino a quelli provocati dall'uomo, come il traffico delle navi. I suoni sono stati registrati per la prima volta dal gruppo di ricercatori coordinati da Robert Dziak, dell'agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani (Noaa).
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Per tre settimane, un microfono rivestito di titanio ha registrato i rumori che si sentono sul fondo della depressione oceanica più profonda della Terra, che si trova nell'Oceano Pacifico, a est delle isole Marianne. "Si potrebbe pensare che questo sia uno dei luoghi più tranquilli della Terra" ha detto Dziak. "Eppure - ha sottolineato - c'è un rumore costante dovuto a fonti naturali e artificiali. Si sentono i terremoti, i richiami distinti delle balene, il rumore di un tifone passato sulla superficie del mare e molto rumore da traffico navale, identificabile dal suono chiaro che fanno le eliche delle navi quando passano".
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"Il rumore causato dall'uomo", ha aggiunto Dziak, "è aumentato costantemente negli ultimi decenni e ottenere queste prime registrazioni permetterà in futuro di determinare se i suoi livelli sono in crescita". L'inquinamento acustico non perdona e ne rimangono vittima anche i fondali oceanici. Registrare i suoni nella fossa delle Marianne non è stato facile, sono stati costruiti microfoni adatti per essere utilizzati sott'acqua (idrofoni) in grado di sopportare l'enorme pressione che c'è a quella profondità. Sul fondo della fossa, infatti, la colonna d'acqua esercita una pressione che è 1.000 volte maggiore di quella che l'atmosfera esercita sul livello del mare. "È stato simile all'invio di una sonda nello spazio profondo, verso il Sistema Solare esterno", ha rivelato Dziak. "Ma in questo caso", ha proseguito, "abbiamo inviato una sonda nello 'spazio' sconosciuto della Terra".
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