Il Tirreno

Firenze, David a lutto per Charlie Hebdo

Foto da Instagram di sunnyflowergirl3
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Fascia nera sul braccio della celebre riproduzione della statua di Michelangelo. Sindacati, Arci, Anpi e Associazione stampa toscana in presidio davanti al consolato francese. Rafforzata la sicurezza nei punti sensibili del capoluogo toscano

08 gennaio 2015
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FIRENZE. Una fascia nera al braccio e una bandiera francese ai piedi. La riproduzione del David di Michelangelo all'ingresso di Palazzo Vecchio in piazza della Signoria a Firenze "vestita" a lutto per la strage al quotidiano satirico Charlie Hebdo di ieri a Parigi.

L'iniziativa simbolica è stata realizzata dal Comune di Firenze. Dopo aver espresso il suo cordoglio per la tragedia, il sindaco Nardella ha telefonato alla console onoraria di Francia a Firenze Isabelle Mallez, che incontrerà venerdì 9 insieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella, esprimendo solidarietà al popolo francese e alla Francia: "Questo colpo al cuore della Francia - ha detto il sindaco - è un colpo a tutta l'Europa e alla libertà. Firenze si unisce all'indignazione e allo sgomento espresso da piu' parti in queste ore. In questo momento ci sentiamo tutti francesi e soprattutto tutti coinvolti come italiani ed europei nella difesa dei valori democratici.

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Da Firenze, città universale simbolo di cultura e di bellezza e capitale del dialogo interreligioso - continua - si levi più forte che mai un richiamo alle coscienze di tutto il mondo, a partire dai paesi islamici, ad estirpare la radice dell'odio che alimenta il fondamentalismo religioso e la violenza, consapevoli che non si debba rispondere con l'odio all'odio".

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"Siamo tutti Charlie": con questo slogan i sindacati, Arci, Anpi e Associazione stampa toscana hanno organizzato un presidio davanti al consolato francese, in Piazza Ognissanti al quale hanno preso parte circa un centinaio i manifestanti. Alla manifestazione hanno preso parte, in modo bipartisan esponenti locali di vari partiti, sindacalisti. Presente anche il presidente della Regione, Enrico Rossi.

"Ora c'è grande tristezza. È troppo presto per parlare". Lo ha detto la console francese a Firenze Isabelle Mallez, durante il presidio in solidarietà della Francia. La console, che indossava un distintivo con la scritta "Je suis Charlie" ed ha esposto ai giornalisti il disegno di una copertina di Charlie Hebdo (contenente la scritta "Wolinsky: Wolinsky est vivant et mondiale") che le è stato regalato da un amico fiorentino, ha ringraziato i "tanti fiorentini oggi venuti qui a portare la loro solidarieta'". Nel corso del presidio molti manifestanti si sono aggiunti fin quasi a riempire piazza Ognissanti. Alcuni hanno deposto fiori di fronte all'accesso dell'edificio, altri appoggiato nelle immediate vicinanze cartelli di solidarietà.

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Bandiera francese listata a lutto è stata esposta anche alle trifore del palazzo pubblico di Siena. "Quello di ieri - commenta il sindaco Bruno Valentini - è stato un atto barbarico che ha colpito tutti noi, in quanto cittadini di un'Europa che fonda i propri diritti civili, sociali e politici sulla libertà di pensiero e di espressione, di cui la satira è uno strumento essenziale". Il sindaco spiega poi il gesto simbolico della bandiera francese accanto a quella della balzana "per trasmettere vicinanza e solidarietà al popolo francese, con il quale ci lega il rapporto di gemellaggio con Avignone e il ricordo del generale De Monsabert, uno degli artefici della Liberazione della nostra città nel 1944, al quale dobbiamo la salvaguardia del patrimonio storico e artistico di Siena".

Da Pisa l'imam Mohammad Khalil a nome della comunità musulmana pisana condanna la strage jihadista di Parigi: "Condanniamo l'atto criminale contro la redazione del noto giornale satirico Charlie Hebdo senza se e senza ma. Non abbiamo nessun bisogno di dissociarci, perché' qualsiasi forma di violenza contro civili innocenti è estranea alla nostra religione e alla nostra etica e pratica civile".

"Esprimiamo - aggiunge - il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, così come la nostra rabbia nei confronti di chiunque abbia pianificato e messo in atto questo sanguinoso gesto a dir poco bestiale. Speriamo che i molti milioni di musulmani di Francia e d'Europa non subiscano l'ennesima ingiusta criminalizzazione e che quanto prima venga fatta piena luce su questa drammatica vicenda".

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