Il 2015 è l’anno internazionale dei suoli

Se non si cambia drasticamente il modo di usare, anzi sfruttare, il suolo, presto non saremo più in grado di trarre da questo alleato la nostre fonte di sostentamento: il cibo. L’Onu ha dichiarato il 2015 anno dei suoli.

11 Gennaio 2015  

Suoli sani costituiscono la base per la produzione di cibo, fibre e sostanze terapeutiche e sono essenziali per gli ecosistemi, visto che ricoprono un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, immagazzinano e filtrano l'acqua e aiutano a fronteggiare inondazioni e siccità.

L'ONU ha dichiarato il 2015 l'Anno Internazionale dei Suoli.

"Oggi vi sono oltre 805 milioni di persone che soffrono di fame e malnutrizione. La crescita della popolazione richiederà approssimativamente un aumento del 60% della produzione alimentare. Dato che gran parte del nostro cibo dipende dai suoli è facile capire quanto sia importante mantenerli sani e produttivi" spiegano dall’Onu. "Sfortunatamente, un terzo dei nostri terreni è in condizioni di degrado e le pressioni dell'uomo stanno raggiungendo livelli critici, riducendo ed a volte eliminando alcune delle loro funzioni essenziali".

La FAO stima che un terzo dei terreni mondiali siano degradati a causa dell'erosione, della compattazione, dell'impermeabilizzazione, della salinizzazione, dell'erosione di materiale organico e di nutrienti, dell'acidificazione, dell'inquinamento e di altri processi causati da pratiche insostenibili di gestione dei terreni.

Se non vengono adottati nuovi approcci, nel 2050 l'ammontare globale di terreni arabili e produttivi pro capite sarà pari a solo un quarto del livello del 1960.

Possono volerci fino a 2.000 anni per formare dieci centimetri di suolo e con il 33% di tutto il suolo mondiale degradato e con le pressioni umane in continua crescita, si stanno raggiungendo limiti critici che rendono la loro buona gestione una questione urgente.

di Beatrice Salvemini

Video

https://www.youtube.com/watch?v=r9-ZeZgSgpQ
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