La privacy come moneta di scambio

1 Luglio 2015/0/0
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‘Se non lo state pagando, siete voi a diventare il prodotto’

 

Sempre più spesso ci imbattiamo in pagine web, e-mail che ci permettono di avere accesso a determinati siti web e informazioni in cambio dei nostri riferimenti.

Siamo disposti a dare il nostro indirizzo mail per poter leggere un articolo oppure per scaricare un e-book oppure ancora per ricevere un’offerta esclusiva. 

La tecnologia si evolve molto velocemente e così anche il marketing subisce continue evoluzioni e le aziende cercano sempre nuovi modi di raggiungere clienti e di farsi indirettamente pagare.

Come?

Quando inseriamo i nostri dati, stiamo fornendo informazioni preziose all’azienda. La privacy come moneta di scambio è sempre più realtà perchè le aziende per sopravvivere hanno bisogno di pubblicità e possedere una banca dati profilata è un vantaggio non da poco.

La frase scritta su Forbes ‘Se non lo state pagando, siete voi a diventare il prodotto’, indica chiaramente che quella che prima era solo una ipotesi remota, oggi è realtà: sul web siamo osservati e monitorati in tutti i nostri movimenti.  

Comunque il comportamento del cliente sta cambiando e le persone decidono di concedere i propri dati con sempre maggiore fiducia. C’è una maggior consapevolezza dei pro e dei contro nel fornire ad un’azienda i propri dati personali.

Anche alcuni negozi di abbigliamento, invece di introdurre la carta fedeltà, chiedono solo la carta d’identità. Questo si traduce in minori carte da portare in giro ma in cambio fornire nome e indirizzo veritieri. Una banca dati senza alias e indirizzi di fantasia è il sogno di tutti!

Un passaggio obbligato da parte delle aziende è quello di far percepire i benefici ai clienti ed evitare di evidenziare quella sensazione di essere osservati. La fiducia è alla base del legame azienda-cliente e il cliente deve potersi fidare quando inserisce i propri dati ed essere sicuro che l’azienda protegga adeguatamente mail, indirizzo ed altre informazioni date. Così facendo il rapporto di fiducia non viene intaccato e l’azienda può beneficiare a pieno di tutto il potenziale delle informazioni ricevute.

Da parte del cliente, bisogna stare attenti comunque a chi diamo le nostre informazioni personali per non essere poi soggetti alla ricezione di newsletter indesiderate che affollano la nostra casella di posta elettronica.

Ricordiamo inoltre di non usare la stessa password per più account (in questo articolo ti diamo alcune dritte su come gestire le password).

Se poi vuoi proteggere i tuoi dati, devi assolutamente provare p4Ssla pendrive riservata progettata con l’algoritmo AES-256bit, per garantire massima protezione anche in caso di attacchi brutali.

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