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Pubblicità su internet, quanto è efficace? La società Nielsen ne discute in Sardegna

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Il futuro della pubblicità è online. Oggi gli inserzionisti fanno a gara per pubblicizzare i loro prodotti sul web. E i protagonisti del web, Facebook in testa, fanno a gara per guadagnarsi la loro fiducia, inventandosi sistemi sempre più complessi (e invasivi ) per aiutare le aziende a centrare il bersaglio.

Ma quanto sono realmente efficaci le réclame 2.0? Per tentare di rispondere a questa domanda Nielsen, società globale che analizza acquisti e consumi, ha presentato oggi in Italia un termometro ad hoc, grazie al quale sarà possibile prendere le misure all'advertising internettiano.

La novità, in grado di rivoluzionare il settore della pubblicità in Rete, facendogli fare quel salto di qualità che andava cercando da tempo, è già stata testata negli Stati Uniti, oltre che in Gran Bretagna, e ora si appresta a sbarcare anche qui da noi.

Dell'innovativo strumento (Nielsen Online Campaign Ratings) si è discusso oggi nel corso dell'evento Linkontro organizzato da Nielsen in Sardegna, al quale erano presenti 500 esponenti del mondo dell’industria, della distribuzione e della comunicazione. La sua peculiarità risiede nell'adoperare le stesse metriche utilizzate per le pubblicità su piccolo schermo. Risultato: l'audience esposta alla campagna viene misurata con la stessa precisione che si ottiene in ambito televisivo.

«I test effettuati sul mercato inglese e su quello americano hanno rilevato che il tasso di dispersione degli investimenti di marketing nel digitale è molto elevato, confermando l’utilità di un sistema come il nostro, capace di misurare se, e come, il messaggio pubblicitario raggiunge il proprio target», ha sottolineato Luca Bordin in veste di General Manager Media Sales & Solutions di Nielsen Italia. Un sistema che si avvale della collaborazione di data provider del calibro di Facebook e che permette all'inserzionista di capire se un contenuto pubblicitario è stato o meno visualizzato dall'utente bersagliato.

Ma che, soprattutto, consente all'azienda che pubblicizza un determinato prodotto di correggere il tiro in corsa. Osservando, giorno per giorno, le performance messe a segno dalla campagna e apportando le modifiche necessarie al primo intoppo: negli Stati Uniti, per esempio, durante la campagna di un brand di beauty care diretta alle donne fra i 18 e i 34 anni, Nielsen Online Campaign Ratings ha evidenziato che solo il 33% delle “impression” aveva raggiunto il target desiderato, mentre il 40% dei contatti era costituito da un pubblico maschile, e la pianificazione è stata rimodulata in tempo reale.

Intanto, la pubblicità su Internet cresce a vista d'occhio (+17,5% a livello globale e +7,4% in Europa). Il carosello, ormai, viaggia in Rete. Anche nel Belpaese: se da un lato il 2012 è stato l'annus orribilis del mercato pubblicitario italiano, con gli investimenti in caduta libera (-14,5%), dall'altro Internet ha guadagnato ulteriore spazio, facendo segnare un +5,3%, con un incremento del numero di inserzionisti del +20%. Trend che ha trovato conferma anche nel primo trimestre del 2013: il web è stato l’unico canale con segno positivo (+2,1%) in termini di investimenti pubblicitari. Investimenti che ora, grazie alle garanzie offerte dal nuovo termometro pubblicitario di casa Nielsen sembrano avere la strada spianata.

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